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La nascita dei nuovi approcci psicoanalitici dopo Freud

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Da Freud e le topiche a Melanie Klein, passando per Anna Freud, Winnicot, Bowlb, Hartmann per arrivare alla Psicoanalisi relazionale

Klein ribalta gli assunti di Freud e avvia una serie di rivoluzioni che portano alla psicoanalisi di oggi
Tempo stimato di lettura: 2 minuti

Freud parte dagli studi di Charcot sull’isteria per curare con l’ipnosi chi manifestava sintomi senza evidenze somatiche.
Ben presto abbandona l’ipnosi e con Breuer capisce che sono le idee e non i nervi a causare i conflitti nelle isteriche. Nascono le associazioni libere che riconducono il paziente a rivivere il ricordo traumatico e quindi con l’abreazione a scollegare l’affetto negativo legato a quel ricordo.

Ma non tutte le pazienti avevano subito un trauma reale così abbandona anche la teoria del trauma ed elabora una teoria basata sull’interpretazione dei sogni dove il sogno è considerato la via regia verso l’inconscio. Il paziente riporta un contenuto camuffato (contenuto manifesto) dovuto alle operazioni del lavoro onirico (condensazione, spostamento, simbolizzazione), e tramite associazioni libere si arriva al contenuto latente che è il vero significato del sogno. Melanie Klein si discosta da Freud perché analizza i bambini e presuppone che il complesso edipico avvenga nei primi due anni di vita e che il bambino giocando fa qualcosa di simile alle libere associazioni dell’adulto.

Anna freud, con la Psicologia dell’Io difende le posizioni del padre e dice che il bambino ha bisogno di funzioni dell’Io ausiliarie prima dei 3 anni, contrastando con le ipotesi di Klein. Dalla Klein si discosta anche il Middle Group dentro la Scuola Britannica da Lei creata, “capeggiata” da Winnicot che pone enfasi sulle relazioni oggettuali e sull’importanza dell’attaccamento per lo sviluppo della personalità (Bowlby). Infine la Psicologia del sé di Kohut dà rilievo alle interazioni con l’oggetto-sé che può essere narcisistico oppure connotato da caratteristiche proprie.

I genitori sono responsabili dell’appagamento dei bisogni del bambino verso l’oggetto-sé che se sono soddisfatti generano una personalità sana, altrimenti causano nevrosi o psicosi in età adulta. Da queste teorizzazioni successive a Freud nasce il filone della Psicoanalisi relazionale dove la relazione reale e l’analisi di transfer e xontrotranfert divengono texniche specifiche del trattamento. È importante citare anche il contributo di Hartmann che divide le capacità sane dell’io che si alleano col terapeuta per risolvere i conflitti e quelle insane che ostacolano l’alleanza. Hartmann sottolinea l’importanza dell’accettazione incondizionata del paziente e delle sue capacità di adattamento che sono presenti sottoforma di bagaglio già dall’infanzia, infatti considera il bambino perfetto per l’ambiente in cui si ritrova a vivere date alcune capacità di adattamento innate.

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