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Il significato dei colori: il nero

significato dei colori nero
Tempo stimato di lettura: 4 minuti

Il nero e il significato dei colori

Nell’ambito del significato dei colori gli psicologi del profondo associano il nero ad un colore che esprime “la completa assenza di coscienza, l’affondare nell’oscurità, nel lutto, nel buio. In Europa ha di solito un significato negativo […] tutti elementi cupi che esprimono l’assenza di speranza, per esempio nei sogni” (E. Aeppli 1943). Il nero si ottiene dai pigmenti di colore che assorbono la luce invece di rifletterla, ma può essere ricavato anche per mescolanza di diversi pigmenti che complessivamente assorbono la luce. In particolare nella teoria dei colori l’unione dei colori primari (rosso, giallo e blu) dà il nero.

Simbolismo e neuromarketing

nero morte

Il nero evoca morte, paura, tenebre, lutto (in Occidente), la fine (contrario del bianco che indica l’inizio), sonno, disperazione, colpa, peccato, disonestà, odio, punizione, austerità, diabolico (esempio “magia nera”), lusso ed eleganza. In Oriente simboleggia illegalità, mistero, ipocrisia, truffa, clandestinità e malignità. Misterioso, ma assai diffuso è il valore simbolico cristiano legato alle “Madonne nere” e molti sacerdoti indossano vesti nere come negazione dello sfarzo terreno. Molte divinità terrifiche in altre religioni sono nere come la dea Kalì nell’induismo e Sarah, patrona e protettrice degli zingari nel Sud della Francia.

Nel neuromarketing evoca raffinatezza ed eleganza e di solito viene usato per prodotti costosi e di alto livello e di lusso come quelli del settore automobilistico, tecnologico e dell’abbigliamento. In genere viene associato al bianco, esemplificativo in tal senso è il marchio di Chanel. Nel packaging il nero dà l’impressione di rasentare il mondo del lusso.

Il color designer Jean-Gabriel Causse specializzato nel significato dei colori e sullo studio degli effetti della percezione cromatica sul comportamento umano sostiene che la tinta nera brillante sulle pareti incupisce gli ambienti invece una tinta nera opaca è ottima in tutte le stanze di case o di uffici a condizione che non prenda il sopravvento su tutti gli altri colori della stanza. Nell’arredamento il nero appare sempre più voluminoso ed attira su di sé l’attenzione, tanto più se opaco.

Nell’abbigliamento il nero serve a sfinare infatti quando nel 1926 Chanel lanciò sul mercato il suo “tubino nero” –traendo ispirazione dalle rigorose auto nere della Ford di quell’epoca- conquistò immediatamente il pubblico femminile specialmente delle persone con un fisico robusto che così si sentivano valorizzate. Indossare un capo nero può avere molteplici funzioni a seconda delle circostanze perché può trasmettere eleganza ma anche riservatezza e timidezza per chi vuole “nascondersi”. Spesso è il colore prediletto dagli indumenti indossati dagli artisti. Inoltre sembra che il nero abbinato al rosso riesca a risvegliare il desiderio del partner. Pare che oggigiorno colui che guida un’auto di questo colore, tanto più se opaco, si senta più potente.

Particolare: il nero e gli artisti

Si sa, che i colori hanno una loro influenza anche nel mondo dell’arte e sugli artisti.
Si rifugge da sempre il colore Viola: sembra non sia di buon auspicio.
Colori sgargianti sì, ma dipende molto dalle luci del palco e dal contesto e dall’evento.
Spesso è il colore prediletto dagli indumenti indossati dagli artisti è il nero.
Un colore che non distoglie tutta l’attenzione dello spettatore sull’interprete: come dire, “a me gli occhi”.
Per contrario il colore nero, sempre in ambito di abbigliamento, è invece uno dei colori negozio da evitare quando si progetta l’allestimento e, in generale, tutta la customer experience: è un colore che sottrae attenzione al cliente.

UN NOSTRO ARTICOLO DI GRANDE SUCCESSO CHE APPROFONDISCE IL NERO E LE FRASI: https://www.giornaledipsicologia.it/quando-la-frase-e-tinta-di-nero/

Breve storia del nero

Nell’antichità si usava distinguere due tipi di nero: un nero brillante, positivo ed uno opaco, negativo.

Ottenere questo colore è sempre stato molto difficile perché se si mescolano male i colori facilmente si ottiene un grigio o un marrone. Perciò in pittura si cercava di adoperare il nero in piccole quantità, ricorrendo a materiali molto costosi, come l’avorio calcinato. Invece i neri ottenuti con residui di fumi non erano né densi né stabili. Per questa ragione, fino alla fine del Medioevo, il nero è poco presente nei quadri o perlomeno su ampie superfici ed in genere si usava in piccole quantità nelle miniature utilizzando l’inchiostro. Stranamente è stata la morale cristiana a dare una svolta tecnica a causa della necessità di dover produrre colori “onesti”, tanto più dopo la Riforma protestante che impose l’etica dell’austerità con lo scuro e che in parte ci influenza tuttora. Il nero diventò un colore di moda sia per gli ecclesiastici che per i principi. Già alla fine del XIV secolo i tintori italiani fecero molti progressi nel creare tinte nere, prima sulle sete e poi sulle lane. Fino al XVII secolo infatti soltanto i ricchi potevano permettersi il nero perché era molto costoso. A partire dal XIX secolo si usarono colori estratti dal carbone e dal catrame per gli abiti delle autorità. Gradualmente il nero si democratizza e perde il suo valore economico ed anche la sua forza simbolica. Il cristianesimo ha sempre associato il lutto a cromie scure, come il nero, il bruno, il viola oppure il blu cupo.

Il motivo per cui in Occidente si usano colori scuri per simboleggiare il lutto è legato alla concezione che il defunto tornerà ad essere cenere, al contrario di buona parte dell’Oriente in cui il simbolo di lutto s’indica con il bianco. La bandiera nera era in passato quella dei pirati, simbolo di morte.

Scopriremo in futuro gli sviluppi del nero nel significato dei colori.

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