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Fine anno: tempo di bilanci

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Siamo arrivati alla fine dell’anno e, come sempre, è tempo di bilanci.

Molto probabilmente dei buoni propositi che avevamo fatto esattamente un anno fa non ci sarà rimasto che un vago ricordo. Segno che sono stati persi lungo la strada, forse perché abbiamo rinunciato o forse perché li abbiamo sostituiti con altri traguardi.

Forse non siamo più gli stessi che eravamo un anno fa e forse le nostre esigenze sono cambiate.

L’importanza dei bilanci

Ogni nuovo inizio proviene dalla fine di un altro inizio. (Seneca)

Da un punto di vista psicologico, il momento dei bilanci ha una grande importanza perché ci da modo di fermarci a riflettere su di noi e, se affrontato nel modo giusto, ci fornisce una spinta per impegnarci in cambiamenti che possono contribuire al nostro benessere e al raggiungimento dei nostri prossimi obiettivi.

Ripensiamo agli ultimi dodici mesi. Potremo avere la sensazione che il nostro anno sia stato mediocre, fatto di alti e bassi che per lo più riteniamo essersi compensati a vicenda. Oppure avremo la sensazione di apprestarci ad archiviare un grande successo o un grande fallimento.

In tutti i casi, le sensazioni che emergeranno saranno la base sulla quale costruiremo i propositi per il nuovo anno.

Cerchiamo quindi di valorizzare gli aspetti positivi e di evitare tutto quello che ci appare come troppo negativo. Abbiamo avuto delusioni? Fallimenti? Impariamo a ridimensionarli.

Impariamo a ridimensionare

Evitiamo di dare un peso eccessivo alle nostre emozioni, sia la gioia più grande che la peggiore delusione non saranno state che uno degli eventi che abbiamo affrontato. Certo, si tratterà di quello emotivamente più coinvolgente, ma non dell’unico.

Non estremizziamo una gioia per non cadere nell’errore di non crogiolarci nel successo procrastinando l’impegno su altri fronti.

Riguardo alle esperienze negative, normalmente tendiamo a dar loro un peso maggiore di quello che hanno. Immaginiamo di essere giudicati dagli altri per inostri insuccessi e abbiamo la sensazione che ne porteremo il peso per un tempo indeterminato, ma sicuramente lunghissimo.

Il più delle volte non sarà così. Agli altri poco importa dei nostri insuccessi. Come noi, ciascuno sarà portato a concentrarsi soprattutto su se stesso, e a dimenticarsi di noi.

Quante volte abbiamo vissuto situazioni che ci sembravano insuperabili e che a distanza di qualche anno facciamo quasi fatica a ricordare? Quante persone ci sembravano insostituibili e invece sono state rimpiazzate senza lasciare rimpianti (magari accompagnate anche da un sospiro di sollievo…)? Quante nuove opportunità ci si sono presentate dopo che abbiamo perso un’occasione che ci sembrava unica?

Un fallimento può anche essere la presa di coscienza del fatto che quella strada era sbagliata, o almeno lo era per noi, quindi meglio capirlo e cambiare direzione.

Impariamo a cogliere i segnali positivi

…e non diamo ad una delusione il potere di annientarci. Per una persona che ci ha deluso, sicuramente altre avranno avuto verso di noi gesti di amicizia di cui forse non ci siamo nemmeno accorti, assorbiti dal nostro pensiero dominante. Impariamo a coglierli.

Ripercorriamo con la mente i momenti difficili da cui siamo riusciti ad uscire, le esperienze che abbiamo vissuto e che ci hanno fatto crescere, le delusioni che non ci hanno fermato, l’impegno e la fatica che hanno portato a dei risultati, la mano che abbiamo teso a qualcuno che aveva bisogno di noi.

Ripartiamo da qui e quando brinderemo al nuovo anno con i nuovi propositi, ricordiamoci che a volte, per aprire una nuova porta, bisogna chiuderne altre.

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